lunedì 30 aprile 2007

Appunti teorici: Economia delle Reti

Cominciamo ad illustrare un paio di concetti senza i quali è pressochè impossibile analizzare con un adeguato livello d'approfondimento il mondo dell'open source secondo la prospettiva che ho scelto. Mettiamo momentaneamente da parte gli occhiali dello "smanettone" informatico e facciamo nostro l'impegnativo punto di vista della teoria economica.

Una delle maggiori difficoltà nell'analisi dei fenomeni legati all'open source è sempre stata la convinzione comune che le teorie economiche non fossero sufficientemente complete per spiegare tutti gli aspetti di questo complesso fenomeno. Questo punto di vista è molto diffuso ma osteggiato da molti. Numerosi studiosi sostengono invece che sia il punto di vista ad essere sbagliato e che di teorie sufficientemente esaustive ce ne siano eccome.

La teoria che più mi interessa esporre in questo frangente è quella che ricade sotto il nome di economia delle reti. Questa branca dell'economia studia quei settori, come quello del software, caratterizzati da una serie di caratteristiche quali:
  • beni complementari
  • struttura di costo specifica (alti costi fissi affondati e bassi costi variabili)
  • forti esternalità di rete
  • strutture di mercato caratteristiche
  • competizione tra sistemi di prodotti (o standard)
  • costi di switching (tra standard)

Gli aspetti delle cosiddette economie di rete che più mi stanno a cuore per le trattazioni future sono i seguenti:

Le esternalità (positive) di rete
Un bene è soggetto ad esternalità di rete dirette quando il valore per l'utilizzatore è tanto maggiore quanto più è elevata la diffusione di quel bene (un esempio ne è il telefono, il fax o l'email). Beni di questo tipo hanno spesso valore autarchico nullo.
Un bene è soggetto, invece, ad esternalità di rete indirette quando trae maggior valore dalla propria diffusione non in quanto acquisisce maggior valore per il cliente ma perchè si amplia l'offerta di beni complementari ed accessori dando così al consumatore di quel bene maggiori opportunità di personalizzazione, utilizzo ed in sintesi maggiore utilità.

In un settore come quello del software dove il costo della prima copia è molto elevato (alti costi fissi) mentre poi i costi di riproduzione e distribuzione sono in rapporto trascurabili (bassi costi variabili) è del tutto evidente quanto sia importante spalmare il costo fisso iniziale sul maggior numero possibile di copie vendute (logiche di scala o economie di scala) per ridurre così il costo medio unitario di ciascuna copia: CMu = ( CF / q ) + CV
Ove a queste considerazioni si aggiunga l'effetto delle esternalità di rete, il raggiungimento di un'ampia base installata diviene vitale per il successo di un prodotto poichè esso beneficierà essenzialmente delle proprie esternalità positive in misura tanto maggiore quanto esso è diffuso.

Il problema dello Start-up (Start Up Problem)
Sulla base delle considerazioni viste precedentemente ci si può aspettare che il lancio di un nuovo prodotto in un mercato di questo tipo debba tenere conto di svariati elementi oltre che al prezzo di vendita. Gli attori deputati all'acquisto, infatti, saranno fortemente influenzati, oltre che dal prezzo di vendita, anche dalle aspettative riguardo a quello che faranno gli altri sul mercato.
Questo concetto è di facile comprensione ove si analizzi il caso del lancio sul mercato di standard differenti (es. console di gioco, supporti video...). Per ciascun utente, in relazione al livello di compatibilità dei prodotti, il bene è tanto più valevole quanti più utenti lo hanno acquistato prima di lui. Per ogni prodotto, per ogni livello di prezzo, esiste una massa critica, ovvero un numero di consumatori raggiunto il quale si scatena un effetto a valanga (bandwagon effect) che porta il bene ad una rapida diffusione ed in caso di conflitto tra due standard (o standard war) al lock-in su quella tecnologia. Questo significa che un bene che, lanciato sul mercato, raggiunga la massa critica, ovvero un certo livello di base installata (tanto più alto quanto alto sarà il prezzo di vendita), risulterà poi facilitato nella sua diffusione dall'effetto delle esternalità positive di rete per le quali ogni nuovo utente che ne valuterà l'acquisto lo riterrà conveniente alla luce di quella base installata che da' valore al bene stesso.

La competizione tra standard è un argomento complesso che va trattato con la dovuta calma. Forse lo farò in futuro ma non ora poichè c'è molto di più aderente all'argomento di questo blog da scrivere ancora. Importante è, per le analisi future, che il lettore capisca la rilevanza delle esternalità positive di rete poichè, come vedremo in futuro, è su queste che i progetti open source di successo fondano la propria stessa esistenza!

Technology Replacement
Un aspetto molto rilevante per la nostra analisi è invece quello di analizzare quali sono le motivazioni e gli ostacoli all'adozione da parte degli utenti di beni di rete e servizi d'informazione di una nuova tecnologia in sostituzione alla vecchia; ovvero:
Cosa determina se e quando avverà il passaggio da una vecchia tecnologia ad una nuova se queste sono caratterizzate da esternalità di rete?
  • Switching cost individuali (costi di apprendimento, cambio abitudini ecc.)
  • Switching cost collettivi (aspettative degli agenti sul comportamento degli altri)
  • Prezzo della nuova tecnologia in relazione alla vecchia
  • Performance della nuova tecnologia rispetto alla vecchia
Essenziale perchè si affermi la nuova tecnologia è che essa sia in grado di superare il cosiddetto chicken-egg paradox, innescando così il feedback positivo di rete (o bandwagon effect, conseguente al raggiungimento della massa critica come spiegato precedentemente).

Chicken-egg paradox: si tratta di una trappola per la quale uno standard introdotto sul mercato fallisce poichè, non avendo raggiunto la massa critica nel tempo preposto o avendo perso una standard war, la scarsità della base installata renderà sconveniente per i nuovi acquirenti l'acquisto e addirittura spingerà i possedenti a cambiare prodotto. Questo processo porta inevitabilmente all'uscita dal mercato.
La dizione chicken-egg deriva dalla considerazione delle esternalità di rete indirette secondo le quali i beni complementari dovrebbero essere presenti in gran numero sul mercato prima del bene stesso , ma vale anche viceversa. Quindi ad esempio perchè il formato DVD video abbia successo è stato necessario che molti film fossero disponibili per l'acquisto ma allo stesso tempo che fossero disponibili i riproduttori.
Per chiudere questa trattazione teorica è necessario segnalare un elemento importante dei mercati ICT: In essi la competizione non avviene prevalentemente nel mercato, ma per il mercato! Quelli che oggi sembrano monopoli consolidati possono essere spezzati da breakthrough tecnologici o innovazioni nei rapporti con i clienti, in breve tempo (si tratta di un caso tipico di competizione schumpeteriana).
Le quote di mercato correnti possono dunque essere un indicatore debole della reale competizione presente su questi mercati !!! (Si pensi alla quota di mercato di Windows nel mercato dei sistemi operativi client. NOTA: Così come oggi pochi credono ad un crollo dello standard Microsoft bisogna far notare che in altri tempi pochi avrebbero creduta alla fine repentina di monopoli come quello di Netscape nei browser web).


domenica 29 aprile 2007

Presentazione del Blog

Un cordiale benvenuto a tutti voi gentili avventori di questo piccolo, anzi piccolissimo, angolo di web.
Prima di tutto vorrei presentarmi. Sono Matteo, ho 22 anni e studio Ingegneria Gestionale presso il Politecnico di Milano. Sono una persona a cui non piace perdersi troppo in chiacchiere quindi vengo subito al dunque:
Perchè avventurarmi nella redazione di un blog?
Orbene, presto detto! L'idea mi è uscita svolgendo un lavoretto di ricerca per l'univesità riguardante il fenomeno del software Open Source. Il punto di vista era quello dei mercati dei beni d'informazione e dei servizi di rete.
Poichè l'argomento mi ha molto incuriosito, senza alcuna pretesa di completezza o particolari competenze colgo l'occasione di testare l'ennesimo servizio acquisito da "mamma" Google per approfondire un po' le mie, e spero anche le vostre, conoscenze del mondo dell'open source ed in particolare dei suoi aspetti economici. Qui si parlerà dunque di come si caratterizza economicamente un modello di sviluppo ed interazione di tipo open source, quali sono le motivazioni e gli incentivi economici che ne permettono l'esistenza e la proliferazione... tenterò, con l'ausilio della rete, di reperire, scovare e tradurre tutto il meteriale che per tempo e capacità mi riesce di reperire, usandolo per elaborare interventi quanto più "smart" possibile.
In sintesi il mio obbiettivo non è affatto quello di raccontare al mondo l'economia dell'open source ma viceversa quello di imparare, lavorando su questo blog e ricercando sempre nuove fonti per ampliare le mie conoscenze sperando allo stesso tempo che queste mie ricerche interessino a qualcun'altro, la' fuori.
Detto questo vi auguro un buon proseguimento sulla grande rete e spero che tornerete a trovarmi per leggere i nuovi post che presto pubblicherò.
A tutti un affettuoso saluto
KoBi